La Cassazione dice stop all’assegno in favore dei figli adulti che non vogliono né lavorare né studiare. E ciò perché il mantenimento non persegue una funzione assistenziale incondizionata dei giovani disoccupati. È quanto affermato dalla Suprema corte che, con l’ordinanza numero 18785 del luglio 2021, ha respinto il ricorso di una mamma che chiedeva all’ex il contributo in favore della figlia, per niente propensa agli studi e che aveva rifiutato un lavoro.
La colpa del mancato raggiungimento dell’indipendenza economica è proprio della ragazza e i giudici di merito hanno ritenuto indici di ciò l’età avanzata, il suo rifiuto ingiustificato di proseguire l’attività commerciale che le avevano prospettato attraverso la messa a disposizione di un locale, nonché la scarsa propensione agli studi. Confermata e resa definitiva la revoca dell’assegno.