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Tari e servizio carente da parte del Comune.

La Corte di Cassazione con un’ordinanza depositata il 31 agosto 2022, ha accolto il ricorso di un ente che aveva chiesto l’annullamento dell’accertamento Tari. Nel caso di specie, il servizio di smaltimento dei rifiuti non era proprio partito, per cui, al contribuente è bastato produrre in giudizio le fatture relative ai pagamenti in favore di una società privata che aveva curato lo smaltimento. Pertanto, per sfuggire al pagamento dell’imposta sui rifiuti, grava sul contribuente l’onere di provare la sussistenza delle condizioni per poter beneficiare del diritto alla riduzione della tassa o addirittura l’esenzione dalla stessa. Nel caso di specie infatti, il contribuente è stato costretto a rivolgersi ad una società privata per lo smaltimento e le fatture pagate alla stessa (società) sono state ritenute sufficienti dalla Corte di Cassazione per accogliere il ricorso ed annullare l’accertamento Tari.