Flash per 25/07
Normativa e Cronaca “Unione Sarda”
La notizia da cui oggi prendiamo spunto per il nostro approfondimento legale, è stata pubblicata su una nota testata giornalistica sarda, che ha riportato la strana storia di un turista lombardo, proprietario di una casa sulla splendida costa isolana che, allorquando è giunto nella sua proprietà per godere del mare cristallino, ha trovato la sua abitazione con “una stanza in meno”.
I proprietari limitrofi, forse convinti di un loro diritto a ciò, durante l’inverno avevano fatto dei lavori nella loro casa, abbattendo un muro ed arretrandolo di qualche metro, acquisendo così un maggiore spazio calpestabile, in danno dell’appartamento confinante.
Cose di casa nostra!
Ma cosa dice la normativa?
Il reato di usurpazione è stato introdotto per tutelare il diritto alla proprietà fondiaria ed alla sua integrità: il legislatore, quindi, ha configurato come delitto la rimozione o alterazione dei termini che delineano i confini di un bene immobile.
L’art. 631 Codice Penale, configura tale comportamento come “delitto contro il patrimonio mediante violenza sulle cose”.
Chiunque contravvenga è punito, su querela della parte offesa, con la reclusione fino a 3 anni ed una multa fino a €200.
Appare manifesto, quindi, che è necessaria una finalità di appropriazione, che presuppone la consapevolezza di agire su un bene altrui, e che il delitto non è perseguibile d’ufficio.
L’invasione di terreni o edifici configura, dunque, una turbativa violenta verso i beni immobili di altrui disponibilità: sia essa determinata da un titolo di proprietà, o di affitto che sia!